Leib_Il Corpo vivente è il titolo della personale di Danilo Ambrosino a cura di Olga Scotto di Vettimo allestita dal 13 maggio al 30 settembre al MANN – al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nelle sale 94 e 95. La mostra gode del Patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli ed è sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee.
Il progetto espositivo nasce con l’intenzione di rappresentare ed indagare il corpo diaframma di separazione tra l’Io ed il Noi non assunto come corpo-oggetto (Körper) ma come corpo vivente e sensiente, portatore di esperienza (Leib). 21 opere allestite al primo piano del Museo, che nella loro rappresentazione della forma umana consentono una riflessione a prescindere dall’approccio puramente estetico assumendo testimonianze del mondo antico facendo luce sulla produzione artistica contemporanea intesa come momento unico di indagine storica e sociale.
I corpi di Danilo Ambrosino appartengono a migranti, profughi, viaggiatori ancora oggi, da sempre e per sempre, intenti a tessere la trama tragica, epica ed eroica di una vicenda sociale complessa che garantisce l’esistenza collettiva. Attraverso l’uso di un medium pittorico che trasforma il corpo umano in pretesto utilizzandolo come strumento l’artista rende il pubblico partecipe del fare propria l’ esperienza del corpo, intesa quale esperienza dell’altro, operando un passaggio, mai scontato, dal solus ipse all’alter ego. Tra gli scuri dei corpi l’artista lascia spazio a improvvisi bagliori aurei, che come le cicatrici degli antichi Gladiatori, combattenti per la libertà, evidenziano la magmatica drammaturgia che lega l’origine al presente.